Stelle, atomi e velieri: percorsi di storia della scienza by Lucio Russo

Stelle, atomi e velieri: percorsi di storia della scienza by Lucio Russo

autore:Lucio Russo [Russo, Lucio]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B0116B90LQ
editore: Mondadori Università
pubblicato: 2015-04-24T00:00:00+00:00


Figura 26. Illustrazione di Garzoni (da [Garzoni: Ugaglia], p. 185).

Nell’anno 1600 apparve il De magnete di William Gilbert (1544-1603), che, prima della pubblicazione dei Trattati sulla calamita di Garzoni, era considerato il punto di partenza degli studi moderni sul magnetismo. L’opera contiene importanti contributi originali: primo tra tutti il riconoscimento che l’ago della bussola è attirato dal polo nord terrestre e non, come si era creduto fino ad allora, dal polo celeste. Veniva così riconosciuta per la prima volta un’azione magnetica alla Terra. È tuttavia ora possibile verificare che una parte considerevole del trattato usa come fonte l’opera di Garzoni 10 .

Nel De magnete viene anche ripreso, ampliandolo, l’elenco di Gerolamo Cardano delle differenze tra le proprietà della calamita e quelle dell’ambra. Tra l’altro lo studioso inglese, generalizzando l’osservazione di Fracastoro, rileva che l’ambra, a differenza della calamita, condivide la proprietà di attrarre corpuscoli se strofinata non solo con il diamante, ma anche con altre sostanze, tra le quali molte gemme. Tali sostanze, in quanto analoghe all’ambra (in greco elektron ), sono dette da Gilbert electrica corpora 11 . È questa la prima apparizione del termine elettrico in letteratura.

La Philosophia magnetica dello studioso gesuita Niccolò Cabeo (1586-1650), pubblicata nel 1629, non riveste più grande interesse: possiamo ora renderci conto che Cabeo si discosta da Garzoni (che cita come propria fonte) solo quando può farlo alla luce del trattato di Gilbert, che era stato pubblicato nel frattempo. Una sezione dell’opera tratta i fenomeni elettrici, per i quali delinea una teoria che ripropone con varianti l’antica spiegazione, basata sugli effluvi, trasmessa da Plutarco. La sua esposizione ha qualche interesse per alcuni degli esperimenti riferiti, che sembrano originali. In particolare Cabeo fu apparentemente il primo a descrivere un fenomeno dovuto alla repulsione elettrostatica. Osservò, infatti, che un corpo elettrizzato, dopo avere attratto piccoli frammenti di metallo, li respingeva. Oggi sappiamo che i frammenti erano respinti perché caricati per conduzione di elettricità dello stesso segno. Cabeo aveva però creduto che l’effetto fosse un semplice rimbalzo, senza accorgersi del fenomeno della repulsione elettrica.

Un contributo di grande rilievo agli studi sul magnetismo fu dato da uno dei principali esponenti della scuola galileiana, Benedetto Castelli (1578-1643), che nel suo breve Discorso sopra la calamita , del 1639 12 , costruì un modello dei fenomeni di magnetizzazione. Castelli effettuò esperimenti simili a quelli di Garzoni, ma sostituendo la limatura di ferro con limatura di calamita. Per analogia con i risultati così ottenuti, suppose che i materiali magnetizzabili contenessero microscopici corpuscoli di calamita disordinati che, sotto l’azione di una calamita esterna, potessero orientarsi in modo concorde, generando proprietà magnetiche collettive. I materiali magnetizzabili sono classificati in due diverse categorie, a seconda che l’orientamento sia permanente o cessi con l’allontanamento della calamita esterna. Castelli è perfettamente consapevole che il suo è un modello, del quale confronta le conseguenze con i fatti sperimentali per dedurne non la sua «verità», ma la sua utilità. Si tratta forse del primo scritto in cui si spiegano fenomeni fisici con un passaggio dal disordine all’ordine



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